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La Newsletter E.CO – Notizie dal mercato elettrico e gas

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La Newsletter E.CO – Notizie dal mercato elettrico e gas

Dati macro

Nonostante il difficile contesto internazionale ed europeo, nel terzo trimestre dell’anno l’economia italiana fa registrare una crescita dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali. La fase espansiva del Pil (Prodotto interno lordo) prosegue per il settimo trimestre consecutivo, anche se in decelerazione rispetto al trimestre precedente. La crescita acquisita per il 2022 sale così al 3,9% rispetto al 3,3% stimato nella Nadef (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) presentata a settembre dal Governo Draghi. I dati provvisori indicano un positivo aumento sostenuto del settore servizi, quello più colpito dalla pandemia, e comportano un “rialzo meccanico delle stime” per l’intero anno. Il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco invita comunque alla prudenza nell’ottimismo, e l’Ufficio Studi di Confcommercio concorda con questo pensiero.

Fonti: ISTAT e Milano Finanza-Economia 31/10/2022 

Matteo Villa, ricercatore capo del DataLab di ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) afferma che grazie al caldo di ottobre “sul mese potremmo arrivare a risparmiare 0,65 miliardi di metri cubi” di gas in Italia. Tradotto: minori spese per i consumatori per 800 milioni di euro. Diverse grandi città del Nord, tra cui Milano, Torino, Bologna e Verona, hanno deciso di rinviare l’accensione dei riscaldamenti proprio per via delle temperature oltre la media. Relativamente ai consumi di energia elettrica Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ha comunicato che a Settembre il consumo complessivo è stato di 25,9 miliardi di kWh, in calo del 3,9% rispetto allo stesso mese del 2021.

Fonti: dati ISTAT, articolo MeteoWeb 23/10/2022, comunicato stampa Terna Driving Energy 20/10/2022

Alla fine di ottobre l’alta pressione solida ha causato nebbia fitta e persistente in Val Padana: con le temperature eccezionalmente calde la nebbia è stata presente durante la notte, tendendo poi a sollevarsi o dissolversi parzialmente nelle ore più calde.

A novembre l’Europa sarà ancora sotto l’effetto dell’anticiclone. Lo scenario prevede un clima prevalentemente secco e mite per l’Italia (8-14 novembre), poi un clima stabile e asciutto su Europa centrale e Italia soprattutto settentrionale (15-21 novembre), infine un clima che tenderà a riportare i dati di anomalia sui valori normali, ossia un tempo più dinamico, a tratti piovoso e con temperature in calo (22-28 novembre).

Fonti: Sky tg24 25/10/2022 e 3Bmeteo 02/11/2022

Nonostante le temperature sensibilmente più alte della norma, l’Italia si avvicina alla stagione più fredda. Nel contesto geopolitico attuale, ciò genera una grande preoccupazione: ci sarà abbastanza gas per poter resistere a tutto l’inverno? Con il Decreto Riscaldamento di inizio ottobre, l’accensione dei termosifoni è stata posticipata, così come è stato ridotto il numero di ore di accensione giornaliere. L’Italia è stata divisa in sei zone, in base alla condizione climatica, cui si applicano regole diverse. Secondo le simulazioni ISPI, gli scenari possibili sono due: in un primo caso, si ipotizza che gli italiani siano in grado di risparmiare la quota di gas consigliata del 15%(ai prezzi attuali), grazie al buon senso e alla messa in pratica delle indicazioni del Ministero della Transizione ecologica. Nel secondo scenario, i prezzi del gas aumentano a tal punto da rendere l’accensione del riscaldamento un lusso da ricchi, inducendo un calo vertiginoso della domanda. Grazie al riempimento degli stoccaggi di gas per l’inverno e alla diversificazione delle importazioni si mantiene un cauto ottimismo.

Fonte: lavoce.info 21/10/2022

Snam comunica che al termine della campagna di iniezione conclusa lo scorso 31 ottobre, il livello di riempimento degli stoccaggi della Stogit (società controllata al 100% da Snam) ha raggiunto una percentuale del 95,2%, per un totale di 11,2 miliardi di metri cubi di gas naturale, ai quali si sommano i 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico. Il sistema energetico nazionale potrà, inoltre, disporre di ulteriori 1,1 miliardi di metri cubi accumulati negli stoccaggi degli altri operatori. Stefano Venier, AD di Snam, commenta: “Questo risultato è stato possibile grazie a un’azione ‘di sistema’ che ha visto coinvolti attivamente sia le diverse componenti del governo e di Arera, sia i principali operatori, oltre a Snam. A partire dal 1° novembre, inoltre, Stogit ha attivato un nuovo servizio di iniezione in “contro-flusso” per consentire agli operatori di conferire nei giacimenti gestiti dall’azienda il gas disponibile anche nei mesi di novembre e dicembre, durante la campagna di erogazione. Tale gas potrà quindi essere erogato al sistema nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023. Gli sforzi intrapresi, in questi mesi, da tutti i soggetti coinvolti hanno consentito di recuperare un gap di almeno 3 miliardi di metri cubi, compensando il mancato conferimento da parte di numerosi soggetti presenti negli anni precedenti e di superare l’obiettivo iniziale del 90% di circa 5 punti percentuali, ossia 800 milioni di metri cubi, anche grazie al clima mite registrato in queste settimane, che ha sensibilmente ridotto i consumi domestici.

Fonte: Snam 02/11/2022

In rialzo le quotazioni del petrolio dopo che un rapporto del settore ha indicato un altro grande calo delle scorte di greggio statunitensi, aggiungendo segnali di tensione del mercato. I futures del West Texas Intermediate sono aumentati a quasi 89 dollari al barile dopo aver chiuso in rialzo di circa il 2% nella sessione precedente. L’American Petroleum Institute ha riportato scorte di greggio diminuite di 6,53 milioni di barili la scorsa settimana. Un dollaro più debole ha fornito ulteriore supporto, rendendo le materie prime quotate nella valuta statunitense più attraenti per gli investitori. Il mercato seguirà attentamente la decisione sul tasso d’interesse della Federal Reserve al più tardi mercoledì per valutare le prospettive per la domanda. La banca centrale dovrebbe aumentare i tassi di 75 punti base per la quarta volta consecutiva. Il greggio è rimbalzato in questo trimestre dopo la decisione dell’alleanza OPEC+ di tagliare la produzione da novembre, arrestando una prolungata decrescita provocata dai timori di rallentamento economico. I tagli del cartello saranno seguiti dalle sanzioni dell’Unione Europea sul petrolio russo, che offuscano ulteriormente le prospettive di approvvigionamento. “I tagli alla produzione dell’OPEC+ continuano a mantenere strette le prospettive di offerta per il mercato petrolifero”, ha affermato Charu Chanana, market strategist per Saxo Capital Markets Pte a Singapore. “Ma il sentimento generale è confuso dall’indebolimento delle preoccupazioni sulla domanda globale e dalle sanzioni dell’UE sul greggio russo”. L’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha tenuto costante la produzione il mese scorso dopo aver accettato in precedenza di effettuare una riduzione simbolica di 100.000 barili al giorno. Ma con molti membri già in ritardo rispetto alle loro quote, pochi avevano bisogno di effettuare un taglio effettivo e la produzione totale era ben al di sotto dell’obiettivo del gruppo. La speculazione secondo cui la Cina sta cercando una via d’uscita alla politica “Covid zero” ha contribuito a far salire il prezzo del petrolio e di altre materie prime martedì, anche se un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato di essere inconsapevole del piano. Il Brent rimane in un modello di backwardation (situazione in cui i prezzi a breve sono maggiori dei prezzi futures) rialzista, segnalando la tensione del mercato. Il time spread per il benchmark globale – la differenza tra i due contratti più vicini – mercoledì era di $ 1,86 al barile in backwardation, rispetto a $ 1,90 una settimana prima.

Fonte: Bloomberg

3 Novembre 2022 Share